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Il ritorno di Sabatini: la Salernitana si deve salvare

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di Giuseppe Barbato

Walter Sabatini si è ripresentato a Salerno: lo ha fatto con una lunga conferenza stampa, seguita sui social con molto entusiasmo da parte della tifoseria granata. La conferenza del nuovo direttore generale si è aperta con le parole di Iervolino, collegato in videochiamata, che ha elogiato la Salernitana per la partita di ieri e ringraziato De Sanctis per il lavoro svolto e la correttezza, definendolo “un amico”. Poi ha ribadito gli stessi elogi che disse due anni fa per Sabatini, a cui ha aggiunto le parole “monumento di Salerno che ama Salerno e conosce tutto quello di buono si può fare qui”.

Subito dopo attacca Sabatini, ringraziando il presidente per la seconda opportunità e aprendo con alcune considerazioni: la prima è per il pubblico, la seconda per De Sanctis che “non ha fatto errori gravi, sono stati presi tutti giocatori forti. Ciò che manca è la coesione di squadra, una situazione difficile da creare ma che sarà creata da tutti”; la terza per la squadra “non ci saranno leggi marziali ma richieste di essere competitivi sempre, prima di tutto in allenamento. La squadra deve trovare euforia e anche disperazione perché la disperazione ti fa fare cose impensabili. Lo dirò a loro nel chiuso nello spogliatoio. Non voglio retrocedere e non devo retrocedere: uso la prima persona singolare per comodità ma intendo un noi. Vivo di realtà, anche tragica: la Salernitana si deve salvare. Se non sarà così deve riprogrammarsi per costruire un ciclo virtuoso”.

Dopodiché spazio alle tante domande, su tutti i temi del presente e del futuro granata. Si parte dalle ipotesi di salvezza, quel famoso 7%: secondo Sabatini questa volta si è abbassata al 5% “e non è poco”. Tante domande sui calciatori, a cominciare da Dia e Mazzocchi oggetto di attenzioni sul mercato di tanti club. Su Dia: “non so chi lo chiederà ma sappia che costa soldi, non si deve presentare a chiederlo in prestito perché è tempo perso”. Su Mazzocchi: “è un calciatore importantissimo, ci vuole dignità dinanzi a un’operazione di cessione”. Un parere anche su tutto il gruppo: “voglio capire perché non hanno la forza e l’orgoglio di imporsi, sono calciatori forti”.

Spazio anche al mercato che verrà: “non sono Mario Draghi, però ho sempre fatto mercato come i pizzicagnoli. I conti li farò quando mi misurerò con il calcio, cioè da domani, perché devo capire quale può essere il mercato in uscita”. Gli è stato chiesto su Pippo Inzaghi e un eventuale cambio tecnico: “Inzaghi fa il suo calcio, vedremo la redditività. Di certo intende il calcio in maniera esuberante e mi piace. Prima voglio capire e non dirò di chi abbiamo bisogno. Non è una mia scelta e ciò mi condiziona un pochino perché una battaglia esiziale preferirei combatterla con chi scelgo io. Però non deve essere una condanna verso Inzaghi. In qualche misura sono condizionato nei suoi confronti, non da volerlo fuori. Gli auguro che costituisca un obbligo per me tenerlo e dipende solo dai risultati”.

Spazio anche a frasi alla Sabatini: “il calcio sotterra le cose, è un divoratore di situazioni. Bisogna abituarsi a questo tipo di dialettica che in altre cose della vita non funziona”.

Fonte foto: Facebook Salernitana

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